15/09/2023
    DIVIETO MUNIZIONI CONTENENTI PIOMBO NELLE ZONE UMIDE: EFFICACI INTERVENTI CHIARIFICATORI.
    Con emendamenti in sede parlamentare alla esistente normativa viene fatta chiarezza sull’interpretazione del Regolamento europeo 2021/57.

    Le scriventi Associazioni Nazionali (Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Associazione Nazionale Libera Caccia, Arcicaccia, Italcaccia e il Comitato Nazionale Caccia e Natura - CNCN) riunite nella Cabina di Regia Unitaria del Mondo Venatorio, in merito all’applicazione del Regolamento 2021/57 sul piombo nelle zone umide, anche a seguito della riunione con il Governo del 04 settembre u.s., hanno fornito la massima collaborazione alle istituzioni e ogni utile contributo ai dicasteri competenti per aiutare a chiarificare la difficile situazione venutasi a creare.

    Infatti, anche in seguito alla recente pronuncia del TAR Lazio che ha considerato priva di valore, e quindi è da ritenere anche non idonea al fine della esclusione di responsabilità di carattere penale, la circolare Ministeriale di chiarimento a suo tempo emanata dal MASE e MASAF, negli ultimi giorni sia gli operatori del settore che migliaia e migliaia di cacciatori hanno sollevato dubbi e manifestato perplessità chiedendo a gran voce di avere certezze per l’esercizio della propria legittima attività, in vista della partenza ufficiale della stagione ormai imminente.

    Per tale motivo, la Cabina di Regia aveva chiesto più volte al Governo di intervenire con un efficace provvedimento legislativo per evitare la situazione di incertezza e di allarmismo che purtroppo si è venuta a creare specie nelle ultime settimane.

    Apprendiamo che nella giornata di ieri sono stati finalmente presentati in Parlamento emendamenti a testi legislativi in fase di esame in grado di fornire chiarimenti esplicativi e attuativi in merito alla normativa regolamentare comunitaria che prevede il divieto dell’uso e del trasporto di cartucce contenenti piombo nelle zone umide.

    Tali emendamenti, secondo quanto si è appreso, prevedono da un lato solo l’applicazione di una sanzione amministrativa per chi porta con sé munizioni contenenti piombo all’interno o a meno di cento metri da un’area umida, dall’altro definiscono che sono da considerare aree umide quelle di cui alla convenzione di Ramsar (ed inserite nell’apposito elenco), quelle ricadenti all’interno di Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), nonché quelle all’interno di riserve naturali o in ambiti protetti.

    Dalle modifiche proposte, una volta approvate è dato dedurre anche il superamento di eventuali problematiche di natura penale, in particolare per quanto riguarda il semplice possesso e/o il mero trasporto di munizioni in piombo in prossimità di zone umide.

    È anche da prevedere che non siano applicate sanzioni a chi dimostra di non voler utilizzare le munizioni in piombo nell’area sottoposta a divieto, trovandosi solo in fase di transito.

    Gli emendamenti proposti dovranno essere esaminati ed approvati dal Parlamento nelle prossime settimane e, pur tenendo conto dei tempi delle procedure previste nel nostro Ordinamento, effetti positivi potranno verificarsi sin dalla prossima apertura della stagione venatoria.

    Siamo stati informati che di questa attività legislativa in corso e della connessa valenza chiarificatrice verrà data diffusa notizia agli organi di vigilanza e di controllo.

    Pur ritenendo che, come da noi più volte richiesto, la vicenda si sarebbe dovuta gestire in tempi più brevi e con modalità più efficaci, come l’emanazione di uno specifico decreto-legge, si ritiene, comunque, che gli emendamenti presentati in parlamento possano essere utili a rasserenare l’avvio della stagione venatoria, fiduciosi che possano evitare eventuali inutili contenziosi e dare più chiarezza ai cacciatori italiani, che hanno il diritto di esercitare la propria attività in un quadro di certezza delle regole esistenti e dei contenuti e dei limiti della loro applicabilità.

    A caccia si deve andare con animo sereno e senza paventare interventi sanzionatori anche di natura penale, pur essendo i cacciatori consapevoli e corretti nei comportamenti e nelle intenzioni.

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