In Toscana la maggioranza dei residenti si schiera a favore dell’attività venatoria sostenibile e responsabile (54%)
In Toscana la maggioranza dei residenti si schiera a favore dell’attività venatoria sostenibile e responsabile (54%) Lo rileva la ricerca nazionale "GLI ITALIANI E LA CACCIA", che fa tappa a Firenze. Alla presentazione giovedì 16 Dicembre presso la sede della Provincia sono intervenuti la vicepresidente della Provincia Laura Cantini e l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, insieme al sociologo Enrico Finzi I dati rilevano che la caccia guadagna consensi in Toscana, dove i cittadini “vicini” all’attività venatoria sono il 58 per cento, più della media nazionale Confermata la maggioranza positiva schierata a favore di una caccia responsabile e sostenibile, mentre è ancora forte la mancanza di conoscenza sui limiti e le norme, ponendo al centro la necessità di un maggiore dialogo e informazione. Firenze, 16 dicembre 2010 – In Toscana e in Umbria la maggioranza dei residenti si schiera a favore dell’attività venatoria sostenibile e responsabile (54%), allineandosi con il dato rilevato a livello nazionale dalla ricerca “Gli Italiani e la caccia”, commissionata dal Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN) e da FACE ITALIA all’istituto Astra Ricerche, e presentata oggi a Firenze presso la sede della Provincia a Palazzo Medici Riccardi, con i dati umbri e toscani in primo piano. In base ai dati rilevati, la popolazione toscana e umbra è molto vicina all’attività venatoria, più del resto della popolazione nazionale: infatti ben il 58% degli umbri e dei toscani è in qualche modo legato alla caccia, o perché la pratica o perché accompagna altri nelle loro attività, oppure perché ha famigliari o amici cacciatori, o infine perché è stato cacciatore.
A livello nazionale il dato di vicinanza all’attività venatoria è risultato il 48%. Più alto, rispetto al dato nazionale, anche l’indice complessivo pro-caccia, con un 45% di positivi contro il 40% nazionale mentre è sostanzialmente confermata la tendenza a vedere meglio i cacciatori rispetto alla pratica in sé con un consenso che arriva al 58%. Infine anche in Toscana e Umbria si rileva, purtroppo, ancora scarsa la conoscenza tra la popolazione dei limiti che regolano questa pratica: solo il 44% degli umbri e dei toscani (il dato nazionale è il 45%) è ben conscio delle normative ad essa collegate. Quindi, nonostante una maggiore “vicinanza” con l’attività venatoria, manca una chiara e sufficiente conoscenza dei limiti della caccia, ponendo come centrale il problema del dialogo e dell’informazione, dato che è proprio su questa scarsa conoscenza delle norme che regolano in Italia l’attività venatoria da oltre 20 anni, come dimostrato ampiamente da Astra Ricerche, che si basano gran parte delle tesi anti caccia del nostro paese.
Questi sono alcuni tra i dati più significativi emersi dall’analisi regionale per Toscana e Umbria dello studio “Gli italiani e la caccia”, la più ampia e approfondita indagine sociologica mai svolta finora su 2 questo tema (un campione di 2200 persone) che ha realizzato in Umbria la prima tappa di un tour che toccherà molte altre regioni. A Firenze, giovedì 16 novembre, presso la sede della Provincia a Palazzo Medici Riccardi, il sociologo Enrico Finzi ha illustrato i dati generali, e quelli specifici per la Toscana e l’Umbria, rilevati attraverso lo studio da lui stesso curato per Astra Ricerche. L’appuntamento è stato organizzato dai due soggetti che hanno commissionato l’indagine, ovvero il Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN) e le Associazioni Venatorie riunite in Face Italia (Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi).
“Appare chiarissimo che - ha sottolineato il sociologo Enrico Finzi - qualora la pubblica opinione fosse resa largamente edotta del fatto che in Italia non è consentita la caccia ‘selvaggia’, il favore per l’attuale attività venatoria, in quanto responsabile e sostenibile, crescerebbe in misura consistente”. “I tour regionali che sono partiti da Perugia a novembre - hanno dichiarato i promotori dell’indagine CNCN e FACE Italia - vogliono essere un contributo a questa evidente mancanza nel panorama dell’informazione nazionale e locale. Andando tra la gente, facendosi vedere e conoscere anche attraverso la più ampia e approfondita ricerca sociologica in materia mai condotta, i cacciatori italiani puntano a contrastare l’immagine distorta che finora, per comodità o per precisa volontà, ha sempre trovato più spazio nell’immaginario collettivo”.
Alla base di questo studio c’è la volontà del mondo venatorio di comprendere meglio i sentimenti e le opinioni degli italiani rispetto a un tema caldo ed emotivamente coinvolgente, che troppo spesso non lascia spazio a un confronto sereno, basato su argomentazioni scientifiche. Dichiarazione di Laura Cantini, vicepresidente e assessore con delega alla Caccia della Provincia di Firenze “Ritengo che i risultati di questa indagine siano rilevanti sotto molti aspetti e aiuteranno tutti a restituire un’immagine della caccia più ,corretta e aderente alla realtà dei fatti. Quello che emerge è che i cittadini, se invitati a riflettere, comprendono lo sforzo compiuto dal mondo venatorio per dotarsi di regole e assicurare comportamenti attenti al territorio, alla tutela e all’incremento della fauna e della biodiversità. Un percorso che anche nella nostra Provincia ci vede impegnati, in uno sforzo importante di concertazione e di coinvolgimento di tutti i soggetti a vario titolo interessati”. Bozza dichiarazione di Gianni Salvadori, assessore regionale della Toscana all’Agricoltura “L’indagine che oggi viene presentata ha il pregio di mostrare con chiarezza, al di là delle campagne di stampa, che la caccia in Toscana è vissuta come fatto positivo.
Un risultato che non ci coglie di sorpresa perché sappiamo che l’attività venatoria è frutto di una concezione fondata sulle regole, fortemente legata al territorio e all’ambiente, popolare e non segnata da divisioni di censo o di classe”. I risultati della ricerca “Gli italiani e la caccia” dell’istituto Astra Ricerche sono reperibili sul sito www.cncn.it e sui siti delle associazioni venatorie federate in Face italia (www.federcaccia.org , www.anlc.it, www.enalcaccia.it, www.anuu.org)