22/03/2017
    CnCn News 2.0

    Regioni

     

    Regione Abruzzo: Piano faunistico venatorio: Pepe illustra le linee guida.

    Venerdì 17 marzo - E' stato illustrato, questa mattina, a Pescara, la convenzione stipulata tra la Regione Abruzzo e l'Ispra, che detta le linee guida per la redazione del piano faunistico venatorio regionale. Il piano, più volte modificato, risale al 1992. "Si tratta di un accordo importante con l'istituto ministeriale più prestigioso che si occupa di fauna selvatica e ambiente - ha osservato l'assessore alle politiche agricole Dino Pepe - sia rispetto alla fase propedeutica, sia alla successiva fase delle connesse procedure ambientali introdotto dalle copiose direttive comunitarie". Il piano faunistico venatorio è il principale strumento di pianificazione regionale finalizzato alla programmazione differenziata del territorio a fini faunistici e venatorio; in Abruzzo fu approvato nel 1992 e da allora, salvo alcune modifiche proposte dalla province, non ha mai avuto una revisione organica. "Oggi - sottolinea Pepe - il patrimonio faunistico è profondamente cambiato rispetto al 1992, pensiamo ad esempio alla differente presenza degli ungulati, in particolare i cinghiali, e quindi è necessario e reso improcrastinabile l'approvazione di un nuovo piano". Tra le attività principali previste dalla convenzione ci sono il coordinamento del gruppo di lavoro per la redazione del piano e il supporto per la realizzazione della Vas, la redazione delle carte di vocazione faunistica per le specie presenti sul territorio comunale (ungulati, lepre, starna, fagiano, quaglia beccaccia, coturnice, allodola, lupo e orso), l'elaborazione di linee di indirizzo per la specie di interesse gestionale, la redazione della cartografia per i comprensori faunistici dove localizzare gli Atc e le linee d'indirizzo per gli Atc sulle attività che andranno a svolgere sia in campo faunistico che gestionale degli istituti di protezione.

     

    Regione Veneto: Il Governo impugna la legge sul disturbo venatorio. I commenti di Zanoni e di Berlato.

    Lunedì 13 marzo - Il Governo nella seduta di venerdì 10 marzo 2017 ha impugnato alla Corte Costituzionale la prima legge del 2017 della Regione Veneto, la L.R.1/2017 che prevedeva sanzioni da 600 a 3600 euro peri disturba o turba i cacciatori, perché ritenuta incostituzionale in ben quattro articoli della Costituzione italiana.

    Il consigliere regionale Andrea Zanoni (Pd) nonché Vicepresidente della Commissione Ambiente spiega che “il Governo ha ritenuto la norma illegittima perché testualmente ‘individuava come illeciti amministrativi comportamenti di disturbo o di ostruzionismo delle attività venatorie e piscatorie, stabilendo al riguardo specifiche sanzioni amministrative, eccedono dalle competenze regionali. Esse invadono infatti la competenza legislativa riservata allo Stato dall’art. 117, secondo comma, lett. h) e l), della Costituzione, in materia di ordine pubblico e di sicurezza, nonché in materia di ordinamento civile e penale. Tali previsioni regionali risultano inoltre contrarie ai principi di legalità, razionalità e non discriminazione rinvenibili negli articoli 25, 3 e 27 della Costituzione’ . Sono estremamente felice di questo esito perché contro questa legge indecente, voluta da Berlato e promulgata da Zaia, ho condotto, sia nelle commissioni che in aula, una strenua battaglia provvedendo ad inviare, dopo la sua approvazione, un mio ricorso al Governo affinché la impugnasse. Questo è un sonoro ceffone a Zaia e Berlato che continuano a promulgare e proporre leggi indecenti e incostituzionali”.

    Per Berlato invece, “Erroneamente il governo nazionale ritiene che la Regione del Veneto non possa imporre sanzioni amministrative, ritenendola una prerogativa statale. Ora il Consiglio regionale del Veneto, prima di approvare in via definitiva la legge che commina le stesse sanzioni amministrative a chi spara vicino alle abitazioni, dovrà attendere l’esito del contenzioso tra governo nazionale e Regione del Veneto presso la Corte costituzionale.

    Se la Corte costituzionale dovesse sancire che ha ragione il Governo nel ritenere che le regioni non possano imporre sanzioni amministrative, il Consiglio regionale del Veneto non potrà approvare neppure la legge che sanziona i bracconieri che sparano a meno di cento metri dalle abitazioni. In attesa del pronunciamento della Corte costituzionale, la legge regionale che sanziona chi intenzionalmente vuole impedire l’esercizio della caccia e della pesca, rimane in vigore e continua a produrre i suoi effetti”.

     

    Regione Molise: Di Pietro: Autorizzato il prelievo selettivo del cinghiale.

    Sabato 18 marzo - L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha espresso parere favorevole in merito al Piano di prelievo in selezione del cinghiale e ha ufficialmente autorizzato la caccia con il metodo dei selecacciatori in Molise.

    Ad annunciarlo, con soddisfazione, il consigliere regionale delegato alla caccia, Cristiano Di Pietro. “Un risultato storico e importante per il mondo venatorio molisano che certifica e premia l’ottimo lavoro svolto nella direzione del contenimento di questa specie problematica – commenta il consigliere Di Pietro. Questo tipo di caccia in forma individuale che presto sarà introdotta nella nostra regione è una prima risposta all’emergenza rappresentata dal sovrannumero di ungulati, e prevede l’abbattimento di un certo numero di capi ad opera di cacciatori opportunamente abilitati attraverso dei corsi di formazione organizzati dagli ATC, come auspicato da più parti nonché dal mondo agricolo”.

    “L’obiettivo del piano presentato, le modalità previste e le dimensioni del piano proposto, si legge nel parere espresso dall’ISPRA, appaiono coerenti con l’obiettivo del Piano stesso, finalizzato a contenere e ridurre la presenza di cinghiali nel territorio delle aree critiche. […]Considerati i prioritari obiettivi di contenimento dei danni, l’Istituto esprime parere favorevole circa il piano presentato, da realizzarsi nelle aree critiche individuate, esterne alle aree di presenza Orso e all’area contigua al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise”.

    “Quanto all’area contigua al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise – precisa e anticipa il consigliere Di Pietro – prepareremo un protocollo d’intesa con lo stesso Ente Parco affinché anche questa zona possa usufruire del contenimento adottando, allo stesso tempo, gli strumenti idonei ad assicurare la salvaguardia dell’Orso bruno.

    L’autorizzazione appena ricevuta – conclude di Pietro – costituisce un ulteriore tassello al lungo lavoro svolto fin ora che ci ha visto girare il territorio con l’obiettivo di migliorare il settore venatorio a lungo abbandonato in Molise”.

     

    ASSOCIAZIONI

    Face.eu: Manifesto 2016 sulla biodiversità.

    Face pubblica ogni anno un report presentando i risultati del Manifesto per la Biodiversità che dimostrano il contributo alla conservazione della natura dei cacciatori europei.

    Dal 2013, Face ha raccolto esempi per valutare i progressi compiuti con il Manifesto. Nel 2015 ha pubblicato la prima relazione, che ha presentato come 181 progetti di conservazione che coinvolgono i cacciatori sono legati agli obiettivi della strategia Ue sulla biodiversità per il 2020. Il rapporto ha dimostrato che 23 delle 34 azioni del Manifesto per la Biodiversità hanno direttamente contribuito alla strategia dell’UE.

    Il 2016 è stato caratterizzato dalle discussioni sul fitness check delle Direttive Uccelli e Habitat, un processo che si proponeva di verificare se queste direttive sono “adatte allo scopo”.

    Nel dicembre 2016, il processo si è concluso con la Commissione Europea che ha annunciato che l’azione delle Direttive deve essere sviluppata. Per questo motivo, il Gruppo di lavoro Face del Manifesto per la Biodiversità ha deciso di concentrare il report 2016 sul contributo dei cacciatori per l’attuazione delle Direttive Natura dell’Unione Europea.

    Il rapporto 2016 presenta 221 progetti provenienti da tutta Europa che coinvolgono i cacciatori.

    In proposito il presidente di FaceMichlEbner ha dichiarato: “Di questi 221 progetti che coinvolgono i cacciatori il 43% si concentra nei siti Natura 2000. Questo è importante in quanto gli Stati membri sono tenuti a garantire lo stato di conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie di interesse europeo sotto le Direttive Natura. A questo proposito, il rapporto mostra che i cacciatori sono coinvolti in una serie di finanziamenti, monitoraggio e attività di restauro e conservazione”.

    Questo rapporto mostra che l’interesse dei cacciatori per la natura li motiva a conservarla. La soluzione e la sfida per il futuro è quello di promuovere l’uso sostenibile della natura, in modo che i cacciatori e gli altri portatori di interesse abbiano un interesse diretto in essa. Quando tali sinergie positive sono istituite, la conservazione della natura diventa senza sforzo.

    Il comunicato stampa

    Report 2016 sul Manifesto della biodiversità

     

    EPS Campania (Enti produttori selvaggina): I Primi dati emersi dal confronto pubblico sul calendario venatorio 2017/2018.

    Mercoledì 15 marzo - In quanto portatore di interessi comuni e collettivi, quest’anno, l’Epsnell’ottica di avere un calendario venatorio sempre più sostenibile ed a tutela di tutte le forme di caccia previste dalla normativa vigente, ha proposto, a seguito della bozza inviataci dalla Regione Campania con nota dell’ 8 marzo 2017, un singolare confronto pubblico con i diretti interessati.

    Dal giorno 13 e fino al giorno 16 marzo, sono state recepite tutte le osservazioni, che i cittadini cacciatori della Regione Campania, hanno ritenuto utili fornire, allo scopo di acquisire eventuali proposte migliorative e/o suggerimenti utili.

    I mezzi utilizzati per l’invio dei suggerimenti sono stati tramite la pagina Facebook del Nostro Ente e tramite i contatti WhatsApp.

    Eps Campania, successivamente, si è fatta carico di sintetizzare le proposte ricevute, in un unico documento di sintesi da presentare agli organi competenti e a tutte le associazioni venatorie regionali.

    Fra tutti i suggerimenti intervenuti, si manifesta fortemente la volontà di avere un calendario venatorio molto equilibrato, infatti a più voce, si chiede la conferma sostanziale di quanto già raggiunto nella passata stagione venatoria. Con un pizzico di rammarico, magari risolvibile, con la chiusura delle due specie di tordi al 31 gennaio. Molta attenzione è stata data pure al colombaccio.- Molte le richieste per la quaglia in pre-apertura, magari fosse possibile!

    Emerge poi, qualche perplessità per la terza giornata di caccia al cinghiale (il sabato) da parte dei cacciatori di beccacce, i quali, si vedono sempre più ristretto il proprio territorio venabile di azione (i boschi). D’altro canto proprio sulla caccia al cinghiale, si evincono e si evidenziano due interessanti argomentazioni: la prima quella di prevedere nel calendario venatorio anche la forma di caccia con la tecnica della girata, la seconda, come comportarsi nel caso in cui un cacciatore singolo, in periodo consentito, abbatta un cinghiale.

    Per quanto riguarda l’addestramento cani, pur confermando quanto previsto nella norma di riferimento, si chiede che venga espressamente riportato con le date di inizio e di fine, sul calendario venatorio, l’arco temporale dell’eventuale anticipo dei quarantacinque giorni previsti, rispetto alla data dell’apertura.

    Ma veniamo alla sintesi delle proposte di modifica, tenuto conto del principio di precauzione in combinato disposto con la Guida per la stesura dei calendari venatori e con il documento di Valutazione tecnico-scientifica degli studi prodotti dalle regioni italiane sulla fenologia di migrazione dell’avifauna di interesse venatorio:

    Pre-apertura:Tre giornate di pre-apertura alla sola Tortora nei giorni 2-4-6 settembre 2017

    Cinque giornate di pre-apertura alla sola Gazza e Ghiandaia nei giorni 2-4-6-10-13 settembre 2017

    Apertura:Anticipo della caccia al Colombaccio alla terza domenica di settembre (17 settembre) fino al 31 gennaio 2018. Poi dal 1 febbraio 2018 al 10 febbraio 2018 solo in appostamento temporaneo senza l’ausilio del cane, con l’obbligo di raggiungere e lasciare il sito con arma scarica in custodia.

    Anticipo della caccia alla Lepre alla terza domenica di settembre (17 settembre)

    Apertura unica al 1 ottobre 2017 e chiusura unica al 10 febbraio 2018 per: Gazza, Ghiandaia e Cornacchia G.

    Inoltre, in presenza di dati tecnico-scientifici ufficiali a supporto, variare l’arco temporale così:

    Chiusura al 20 gennaio 2018 per: Cesena e Beccaccia,  per questa ultima specie, il carniere giornaliero massimo sarà di: 3 capi fino al 31 dicembre, dal 1 gennaio al 10 gennaio 2 capi giornalieri e dall’ 11 gennaio al 20 gennaio 1 capo giornaliero.

    Chiusura al 31 gennaio 2018 per Tordo B. con la seguente limitazione dall’11 gennaio 2018 al 31 gennaio 2018 con carniere giornaliero ridotto a 10 capi per giornata. In subordine, la chiusura al 20 gennaio 2018 come nella precedente stagione venatoria.-

    Chiusura al 31 gennaio 2018 per: Tordo S. Beccaccino e Frullino, per queste ultime due specie solo in caccia vagante, come nella precedente stagione venatoria.

    Chiusura unica agli acquatici al 31 gennaio 2018, dal 21 gennaio solo in appostamento temporaneo senza l’ausilio del cane, con l’obbligo di raggiungere e lasciare il sito con arma scarica in custodia.

    Caccia al cinghiale:Riportare le giornate di caccia da tre a due settimanali (giovedì e domenica) per tutto il mese di novembre e dicembre. Inserire: Oltre alla forma di caccia con la tecnica della battuta o braccata, è consentita anche la forma di caccia con la tecnica della girata o cacciarella. Al cacciatore singolo, durante il periodo di caccia al cinghiale, in casi eccezionali,  è sempre consentito l’abbattimento.

    Addestramento cani:Tali attività sono consentite nell’arco temporale compreso, dal 10 agosto al 16 settembre, ad esclusione del martedì e venerdì, in aree circoscritte, dopo aver accertato l’assenza di esemplari di fauna selvatica in fase di nidificazione o di dipendenza della prole dai genitori.

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    Le Associazioni venatorie riconosciute e il CNCN si rivolgono ai Senatori della Commissione Giustizia del Senato per chiedere una revisione dei disegni di legge in discussione, con l’eliminazione di tutte le norme presenti contro l’attività venatoria
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    Raccolte in un comodo e semplice opuscolo le buone pratiche e le attenzioni da porre in atto per tutelare se stessi e gli altri in tempi di epidemia. Dalle Associazioni riunite nella Cabina di regia del mondo venatorio l’impegno per la sicurezza dei cacciatori e dei cittadini
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